Quando la lattina frena i muscoli

A volte basta una lattina per sentirsi più svegli, più forti, più pronti a tutto. Ma se quella stessa lattina, invece di “dare energia”, ostacolasse proprio i meccanismi che permettono ai muscoli di rigenerarsi?
È la domanda che si sono posti alcuni ricercatori della NYU Grossman School of Medicine, e la risposta, arrivata dopo mesi di lavoro in laboratorio, è tutt’altro che incoraggiante.
Lo studio, pubblicato su Scientific Reports (Nature, 2023), ha esaminato otto tra i più noti energy drink in commercio — Red Bull, Monster, Rockstar e Celsius, nelle loro varianti classiche e “zero” — osservandone gli effetti su cellule muscolari di topo, le C2C12, un modello usato da decenni per studiare come nasce e si rigenera il tessuto muscolare.

Un esperimento semplice, ma rivelatore

Le cellule sono state “allenate” a trasformarsi in fibre muscolari vere e proprie, un processo chiamato differenziazione miogenica.
Poi, in alcune colture, i ricercatori hanno aggiunto piccole quantità di energy drink, diluiti in modo da simulare concentrazioni realistiche nel sangue umano.
Il risultato? Una chiara e costante inibizione della formazione dei miotubi, cioè delle fibre muscolari in crescita.
Le cellule trattate con bevande energetiche si fondevano meno, producevano meno miosina — la proteina chiave della contrazione muscolare — e mostravano una forte riduzione dei geni MyoG e MCK, fondamentali per la maturazione del muscolo.

La colpa? Probabilmente della caffeina, ma non solo

Tutte le bevande hanno mostrato un effetto negativo, ma le peggiori sono risultate Celsius Live Fit e Celsius Heat, le più ricche di caffeina: rispettivamente 56 e 63 mg per 100 ml, circa il doppio delle altre marche.
Un eccesso che, spiegano gli autori, può superare i limiti fisiologici tollerabili per le cellule muscolari, inducendo stress ossidativo, autofagia e perfino atrofia.
Nel caso di Celsius Live Fit, il diametro delle fibre muscolari è diminuito quasi quanto in un trattamento con desametasone, un farmaco noto per ridurre la massa muscolare.
Eppure non è solo la caffeina il problema. Gli energy drink contengono cromo chelato, vitamine del gruppo B,*taurina, zuccheri e vari estratti vegetali: un cocktail difficilmente prevedibile nei suoi effetti combinati. Alcuni componenti, come la vitamina B6, sembrano persino mitigare lievemente i danni, come nel caso di Red Bull, che ha mostrato un impatto meno marcato.

Un paradosso per atleti e adolescenti

I ricercatori ricordano che proprio sportivi e ragazzi sono i principali consumatori di energy drink. Eppure, se i risultati venissero confermati negli esseri umani, questi prodotti rischierebbero di ostacolare la rigenerazione muscolare dopo l’esercizio intenso — esattamente l’opposto di ciò che promette la pubblicità.
Certo, si tratta di uno studio in vitro, condotto su cellule isolate e non su persone. Ma il messaggio è chiaro: l’effetto “boost” che molti associano a queste bevande potrebbe avere un prezzo biologico nascosto, pagato dai nostri stessi muscoli.

Uno sguardo al futuro

Gli autori chiedono ulteriori ricerche, soprattutto in vivo, per comprendere quali componenti siano davvero responsabili dell’effetto inibitorio.
Potrebbe essere la combinazione di alte dosi di caffeina e additivi stimolanti, o la sinergia con zuccheri e acidi organici.
Finché non si avranno risposte definitive, resta una lezione di buon senso: l’energia vera non è in lattina. È nel riposo, nell’alimentazione equilibrata, nella fisiologia che il nostro corpo conosce da milioni di anni.