Cosa succede davvero al nostro sistema immunitario quando entriamo in chetosi?
Chi avrebbe mai pensato che la dieta chetogenica, famosa per la perdita di peso e il controllo glicemico, potesse avere anche un impatto profondo sul nostro sistema immunitario?
Eppure, è quanto risulta da una recente ricerca pubblicata su Signal Transduction and Targeted Therapy, che ha analizzato gli effetti immunitari di due approcci dietetici molto diversi: la chetogenica e la vegana.
Non solo chetoni: cambia tutto, dal microbiota ai linfociti
La domanda è semplice: può ciò che mangiamo cambiare il modo in cui il nostro corpo si difende dalle infezioni o persino dalle malattie croniche?
Secondo lo studio guidato da Link e colleghi, sì. E la risposta è tutt’altro che banale.
Dopo sole due settimane di dieta chetogenica, i partecipanti hanno mostrato un marcato aumento dell’attività immunitaria adattativa. In parole semplici? Le cellule T (quelle che “ricordano” virus e batteri) diventano più attive, aumentano le cellule B (quelle che producono anticorpi), e anche le cellule NK, i “killer naturali” contro virus e cellule anomale, sembrano potenziarsi.
E il microbiota? Non sta a guardare. I ricercatori hanno rilevato un vero e proprio rimodellamento della flora intestinale, in particolare nei phyla Firmicutes, Bacteroidetes, Actinobacteria e Proteobacteria. Questo cambiamento potrebbe sembrare un dettaglio, ma sappiamo quanto i metaboliti prodotti dai batteri intestinali influenzino la nostra risposta immunitaria. È qui che tutto si collega: dieta, microbiota, immunità. Un triangolo sorprendente.
Ma come avviene tutto questo?
La chiave potrebbe essere il metabolismo dei lipidi e degli aminoacidi. Durante la chetosi, il corpo cambia carburante: meno glucosio, più grassi. Questo shift metabolico porta a una maggiore attività mitocondriale nei linfociti, ovvero più energia e, di conseguenza, più prontezza nella risposta immunitaria.
Inoltre, si osserva una riduzione nella biosintesi microbica di alcuni nutrienti, come aminoacidi ramificati e vitamine del gruppo B (B1, B5, B12). Ma niente panico: il motivo è l’aumentata disponibilità di questi nutrienti attraverso la dieta stessa. Il corpo, insomma, sembra organizzarsi meglio.
E la dieta vegana?
Nello stesso studio è stata studiata anche la dieta vegana. Curiosamente, mentre la chetogenica spingeva l’immunità adattativa, la vegana attivava soprattutto le componenti dell’immunità innata, quella più immediata ma meno specifica. Due approcci, due effetti diversi. Ma allora, qual è il migliore?
Non esiste una risposta assoluta. Dipende dallo stato di salute, dal contesto clinico e, sì, anche dai nostri obiettivi.
Ma ciò che è chiaro è che una dieta non è mai solo una dieta: è un’interfaccia attiva tra ciò che siamo e come il nostro corpo reagisce al mondo.
Un futuro terapeutico?
È ancora presto per dire se la dieta chetogenica possa diventare un’arma terapeutica vera e propria contro malattie immunomediate o infiammatorie. Ma questo studio apre una porta affascinante. E pone una domanda che non possiamo ignorare: e se il modo in cui ci nutriamo fosse il primo, vero farmaco che possiamo scegliere ogni giorno?
Bibliografia
Link, V. M. et al. Differential peripheral immune signatures elicited by vegan versus ketogenic diets in humans. Nature Medicine 30, 560–572 (2024).
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